Il 22 marzo del 1848 si concludono le cinque giornate di Milano, una delle tappe fondamentali del Risorgimento italiano. Si trattò di un’insurrezione dei cittadini milanesi contro la dominazione austriaca.
Le “cinque giornate” ebbero inizio il 18 marzo, quando i cittadini di Milano si riunirono per manifestare nei pressi del Palazzo del Governo allo scopo di ottenere il riconoscimento dei diritti e delle libertà, come quella di stampa, e l’istituzione di forze dell’ordine municipali autonome che soppiantassero quelle già presenti dell’Impero austriaco. Tuttavia, in poche ore, la manifestazione si trasformò in una rivolta e il Palazzo fu preso d’assalto.

Tra gli insorti vi erano diversi orientamenti ideologici: da un lato vi erano i repubblicani mazziniani, dall’altro i nobili, i quali parteciparono alla rivolta con lo scopo di essere annessi al Regno di Sardegna, e al centro si ponevano i democratici riformisti, guidati da Carlo Cattaneo, i quali aspiravano ad apportare ampie riforme ed il riconoscimento dei diritti e delle libertà.
A combattere gli insorti, dall’altro lato della rivolta, vi era il maresciallo Josef Radetzky, capo delle truppe austriache nel Regno Lombardo-Veneto. Egli reagì ai moti rivoltosi portando a Milano circa ventimila soldati, ma, a seguito di numerose guerriglie, non riuscì a riconquistare il centro della città ormai in mano ai milanesi e fu respinto fuori dalle mura. Il 21 marzo i milanesi, fino ad allora disorganizzati e divisi al loro interno da obiettivi diversi, costituirono per condurre l’offensiva un consiglio di guerra, presieduto fra gli altri da Cattaneo, e si diedero un Governo provvisorio, che sostituisse quello austriaco. Nella sera del 22 marzo gli insorti tentarono l’assalto alle truppe austriache presso Porta Tosa, e lì ottennero la vittoria, espressa simbolicamente da un giovane panettiere, Francesco Pirovano, il quale issò il Tricolore italiano. Milano era libera dagli austriaci e, il giorno successivo, le truppe piemontesi, dopo aver appreso notizie riguardo la sconfitta degli austriaci, avrebbero passato il Ticino, dando inizio alla prima guerra d’indipendenza.
